Cosa significa ansia
La parola ansia deriva dal latino “angere” che significa, letteralmente, “stringere”.
Il significato comunica già la sensazione di disagio vissuta da chi soffre di questo disturbo, cioè l’idea di costrizione e di incertezza, si sperimentano nervosismo e sintomi somatici da ansia e preoccupazione..
Questo significa che più una persona ne soffre, più vorrebbe velocemente possibili rimedi.
Questo è uno stato emotivo comune dell’uomo, un condizionamento, un atteggiamento interiore focalizzato essenzialmente sull’idea di un pericolo imminente.
I disturbi d’ansia possono essere di vario tipo, una delle più diffuse è l’ansia sociale, soprattutto in questi ultimi tempi di covid, il quale ha prodotto decessi che hanno richiesto un lavoro incessante da parte delle pompe funebri dove i sintomi si acutizzano alla presenza di altri od al solo pensiero di uscire e incontrare altre persone.
“Sono presenti irrequietezza, o sentirsi tesi/e, “con i nervi a fior di pelle”, facile affaticamento, difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria, irritabilità, tensione muscolare, alterazioni del sonno (difficoltà a addormentarsi o a mantenere il sonno, o sonno inquieto e insoddisfacente)” (APA, 2013).
Sintomi fisici e mentali
L’Ansia è spesso sottovalutata.
Quante volte sentiamo o ci diciamo: “è solo un po’ d’ansia” “passerà sono solo agitato”?
Al contrario influenza pesantemente la qualità della nostra vita.
Basta fare qualche cambiamento, modificare qualche azione, e col tempo si comincia a cronicizzare una modalità di relazione per noi disfunzionale.
Così si evita di affrontare l’ansia e l’espressione emotiva determinando quindi delle inibizioni emozionali.
Inibire un’emozione, trattenerla, può modificare il comportamento e il nostro approccio alle situazioni.
Si determina così una sorta di “inibizione muscolare” in direzione opposta a quella indicata dall’emozione stessa, questa non arriva alla coscienza ma rimane nella memoria corporea e attraverso questa continua a manifestarsi.
È così che nascono l’ansia e il panico: costituiscono l’espressione inconscia e corporea di un’emozione repressa. Da qui l’espressione di sentire il “freddo addosso” come un congelamento, in questo caso spesso di tipo emozionale.
Affrontarla con la terapia
Prima di tutto avendo a che fare con l’ansia e con gli attacchi di panico si contatta anche la paura, questo crea una disregolazione emotiva.
Uno squilibrio che si può affrontare nella relazione terapeutica, tramite una regolazione reciproca si arriva successivamente alla possibilità di una autoregolazione.
Con la psicoterapia Biosistemica è possibile affrontare l’ansia attraverso l’espressione emotiva.
Che avviene tramite l’integrazione tra mente e corpo, la relazione terapeutica, gli esercizi corporei, l’ascolto profondo e l’integrazione anche di altri approcci.
Nulla è da escludere perché ogni cosa è buona per poter lavorare con le persone.
Evitando regole prestabilite e rigide, sono la flessibilità e l’adattabilità che danno alla persona che abbiamo davanti la sicurezza di potersi esprimere, senza timore di giudizi in modo da arrivare al desiderio profondo e nascosto.
In questo percorso si incontra quindi la paura dell’ignoto, che si può abbassare solo in condizioni di sicurezza all’interno della relazione. Dove vengono fornire fisicamente esperienze che possano riparare a rotture avvenute nella propria vita.
L’obiettivo finale è far esprimere le emozioni alla persona in modo che possa riscoprire il piacere nella propria vita.